![]() E dopo i promo della settimana scorsa, ecco le recensioni della 3 giorni spumantistica in Piazza, martedì, mercoledì e giovedì dedicati quasi esclusivamente alle bollicine. La prima sorpresa l’abbiamo avuta con i vini dell’azienda veneta Dominio di Bagnoli, dalla quale ci aspettavamo due “classici” assaggi di Prosecco ed invece non solo le bottiglie sono aumentate a tre, ma la particolarità di tutte era il tipo di fermentazione, sui lieviti! Quindi la tipologia, sempre docg, era quella denominata “Prosecco frizzante sui lieviti”, con etichetta Sulié. Il terzo poi era addirittura prodotto con la vinificazione in bianco del vitigno autoctono Friularo, dal nome “Spumante Friularo - Il Velato”, immesso in commercio dopo ben 72 mesi sui lieviti. Come potete vedere anche nelle foto inserite in Galleria, il colore è totalmente diverso da un classico Prosecco, risultando velato: questo perché il vino viene decantato nelle cisterne di acciaio e successivamente imbottigliato senza microfiltrazione poco dopo l’inizio della primavera, quando la temperatura tende ad alzarsi, in modo che si attivi un processo di rifermentazione spontanea grazie all’azione dei lieviti indigeni (non filtrati) che trasformano gli zuccheri residui in anidride carbonica: tali lieviti poi, al termine della fermentazione, cadono e si depositano sul fondo, da qui anche il nome caratteristico “Colfòndo” [per una spiegazione più accurata rimando alla puntata n. 9 del blog]. Anche il sapore è molto diverso dal Prosecco che siamo abituati a bere e non è da tutti riuscire immediatamente ad apprezzarlo (a qualcuno ha pure ricordato la birra Weiss..), in quanto l’azione dei lieviti continua nel bicchiere, ogni sorso a distanza di qualche minuto dà una nuova sensazione gustativa. Nella serata dedicata ai vini Colonnara, il general manager Emiliano Bernardi si è calato, perfettamente come al solito essendo ormai nostro usuale ospite, nel ruolo di mattatore, coinvolgendo il pubblico e descrivendo dettagliatamente i vari metodi di produzione dei vini della cooperativa aziendale. Ospiti a sorpresa nel locale due giocatori della Fiorentina, Marvin Compper e Mario Gomez con rispettive compagne: chissà se riusciremo a convertirli dalla birra al vino! Ma la sorpresa più grande l’abbiamo avuta giovedì durante la cena che è seguita alla degustazione dei vini dell’Azienda Valdo Spumanti di Valdobbiadene. Era prevista una degustazione verticale (vale a dire annate diverse di uno stesso vino) di tre annate, poi diventate quattro, del vino top di gamma, il Valdo Numero 10 (come il voto che si dà al primo della classe), spumante brut millesimato metodo classico ottenuto da una vendemmia precoce delle migliori uve Glera posizionate in collina a circa 250 metri di altitudine, con temperature quindi più fresche e escursioni termiche maggiori che favoriscono un miglior sviluppo della pianta. La normale evoluzione di questo spumante prevede un tiraggio con lieviti selezionati nella primavera successiva alla vendemmia, una maturazione in bottiglia sulle fecce per 10 mesi per preservare il più possibile gli aromi di fruttato tipici del vitigno, infine sboccatura e ulteriori 6 mesi di conservazione in cantina. Già, ma noi abbiamo bevuto, oltre all’annata 2010 che più o meno corrispondeva ai requisiti classici, anche le annate 2008, 2006 e 2004. Che dire, è caduto il luogo comune che il Prosecco vada bevuto al massimo entro 3 anni dalla vendemmia, anzi meglio…abbiamo trovato l’eccezione che conferma la regola! Ebbene sì, non solo le annate 2008 e 2006, pur diverse tra loro a causa del differente andamento climatico dell’annata, avevano mantenuto pienamente i caratteri di morbidezza, freschezza e acidità, ma è stata l’annata 2004 ad essere veramente sorprendente: nessun segno di cedimento strutturale, un bel colore tendente all’ambrato con un perlage finissimo, un bouquet di odori che rimandava alla frutta passita, il tutto confermato in bocca con sensazioni che andavano dall’albicocca secca al miele di acacia, davvero un’esperienza sensoriale che rimarrà nella memoria. Il tutto in compagnia dell’enologo Guido Cini [nella foto in cima], persona squisita e competentissima che non si è mai stancata di rispondere alle nostre curiosità e raccontarci con dovizia di particolari le sue esperienze sul campo. “L’acqua divide gli uomini; il vino li unisce” . L.B.
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![]() Ebbene sì, complice il rinvio della lezione sui vini Valdo a giovedì 13, la prossima settimana sarà a dir poco….effervescente! Difatti delle tre aziende che interverranno una proporrà in degustazione uno spumante, le altre addirittura due, più quelli per una cena speciale di cui parlerò tra poco. Si inizia martedì 11 con Il Dominio di Bagnoli, azienda veneta, che presenta due tipi di Prosecco, il più famoso “Conegliano Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore” e la meno conosciuta DOCG “Colli Asolani o Asolo – Prosecco”. Prosecco che, come descritto nella puntata n. 2 di questo blog (a cui rimando chi fosse interessato a maggiori e dettagliate specifiche), dal 2009 non è più il nome del vitigno (ora Glera), bensì un toponimo, vale a dire che gli unici vini che possono riportare in etichetta il nome Prosecco provengono dal nordest dell’Italia secondo quanto disposto dai vari disciplinari. Mercoledì 12 è la volta dell’azienda marchigiana Colonnara, ormai ospite quasi di casa a Piazza del Vino: questa volta lo spumante in degustazione è nientedimeno che uno dei vini top dell’azienda, il “Luigi Ghislieri, Cuvée del Presidente”, spumante Brut ottenuto da uve Verdicchio fermentate secondo il metodo classico. A questa azienda, visitata personalmente, ho dedicato un’intera puntata, la numero 19, in cui descrivo anche il Cuprese, l’altro vino in degustazione. Infine giovedì 13 si finisce in bellezza il trittico di bollicine con l’azienda Valdo, situata proprio nel cuore della produzione del Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG: in oltre ottant’anni di passione per la vigna, di gestione della cantina e di amore per il vino, Valdo ha saputo radicare la cultura del Prosecco nel mondo, ricevendo, anno dopo anno, prestigiosi riconoscimenti. Tanto per dare qualche numero, nel 2013 sono state imbottigliate, in tutta l’area del Prosecco, oltre 300 milioni di bottiglie, un clamoroso successo planetario che ha superato addirittura la produzione di Champagne. Occhio alla cena, per la quale è obbligatoria la prenotazione, essendoci solo 20 posti a disposizione: degusteremo infatti una verticale di 3 annate storiche del mitico “Valdo n. 10” in compagnia del Sommelier Gino Cini che ci guiderà, passo dopo passo, alla scoperta di tutti i segreti di queste bollicine orgogliosamente italiane. E adesso è il momento delle soluzioni del quiz della scorsa settimana, gli abbinamenti domande/risposte giuste sono i seguenti: 1/d3 2/g1 3/l2 4/h3 5/f1 6/i2 7/a2 8/e1 9/c2 10/b3. “Viva il vino spumeggiante - Nel bicchiere scintillante, - Come il riso dell'amante - Mite infonde il giubilo! - Viva il vino ch'è sincero - Che ci allieta ogni pensiero, - E che annega l'umor nero, - Nell'ebbrezza tenera.” - Turiddu in C.R. [http://www.youtube.com/watch?v=aonq_64_dIE] ![]() Cari amici degustatori, finalmente torna l’appuntamento più atteso, l’e-mail di Piazza del Vino è stata letteralmente intasata da richieste in tal senso, gente che minacciava di ubriacarsi nel locale se non avessi ripreso questa rubrica giunta ormai alla quinta edizione, insomma una mezza sollevazione popolare che richiedeva a gran voce….il QUIZZZZ!!! A beneficio di coloro che hanno “scoperto” il blog per conto loro o si sono iscritti alla mailing list da poco, riassumo il funzionamento: vengono proposte dieci domande su svariati argomenti enologici (chi è stato presente alle degustazioni in Piazza risulterà avvantaggiato in quanto almeno un paio di domande hanno sempre ad oggetto le lezioni delle aziende che sono venute a trovarci), la cui risposta sarà da trovare all’interno di un trittico già a disposizione. Per rendere appena più complicato il gioco, il tris di risposte non sarà in correlazione con la cronologia delle domande, quindi dovrete trovare voi gli incastri giusti: un po’ come trovare il giusto abbinamento di vino ad un piatto in tavola, facile no? Iniziamo: Domanda n. 1: Il Pecorino è un vitigno autoctono di quale regione italiana? 2) Quale di queste varietà non è un’uva a bacca nera? 3) Di quale Paese è originario lo spumante Cava? 4) In quale zona della lingua si percepisce la sensazione di dolce? 5) Quale dicitura precede il nome dei grandi vini della zona di Bordeaux? 6) Qual era, fino al 2007, la denominazione del vitigno attualmente chiamato Friulano? 7) Di quale regione è tipico il Teroldego? 8) Che cos’è la chiarificazione? 9) Da quale incrocio varietale è composto il vitigno piemontese Albarossa? 10) Qual è la percentuale ottimale di umidità nell’aria di una cantina? Risposte a) Piemonte/Trentino/Veneto b) 50-60%/60-70%/70-80% c) Nebbiolo-Barbera/Chatus-Barbera/Chatus-Nebbiolo d) Puglia/Lazio/Marche e) Stabilizzazione di un vino/Pulizia delle botti/Aggiunta di vino bianco in botti con vino rosso f) Chateau/Domain/Cave g) Viognier/Dolcetto/Perricone h) Zona posteriore/Zona laterale sinistra/In punta i) Ribolla gialla/Tocai/Schioppettino l) Italia/Spagna/Argentina “Diplomi” a seconda del numero di risposte giuste: 10 = Ehi, non vale sbirciare in rete! Da 9 a 7 = Ehi, perché non hai sbirciato in rete? Da 6 a 3 = Ehi, altro che rete, a te ci vogliono anche pali e traversa! Da 2 a 0 = Ehi, ma ci fai o ci sei? ;-) Le soluzioni, come al solito, all’inizio della prossima puntata! |
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Febbraio 2019
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