![]() Ben ritrovati, amici degustatori! Per iniziare al meglio questa nuova annata di degustazioni non vi parlerò di un vino in particolare, ma lascerò la parola al racconto di una mia amica, presente alla più importante manifestazione enologica italiana, il Merano Wine Festival, sperando che i suoi appassionati ricordi vi facciano avvicinare sempre più al poliedrico e sfaccettato mondo del vino! “Ciao a tutti, mi chiamo Elisa, sono stata al Merano Wine Festival (che si è svolto dall’8 all’11 novembre scorso) e da allora non riesco a pensare ad altro, pur essendo stata avvertita della dipendenza che crea quest’evento. Solo per farvi una brevissima cronistoria del come sono approdata a Merano: tutto cominciò nel (non) lontano febbraio 2013 quando una mia amica mi disse che aveva trovato un coupon per delle degustazioni di vino [ndr - ovviamente a Piazza del Vino…]. Ecco, da quelle prime degustazioni il mondo enoico è stato tutto un crescendo di esperienze ed emozioni: sì, EMOZIONI (cari amici maschi non voglio fare la solita femmina strappalacrime, ma è proprio così). Ed ora non riesco più a fermarmi. Ed è stato proprio in questo mio vortice da derviscio rotante metropolitano che, in un momento ascetico/religioso ho deciso: IO ANDRO’ AL MERANO WINE FESTIVAL. E così è stato. Non ero mai stata a Merano e ne sono rimasta affascinata e profondamente colpita. Appena arrivata, visto che era giunta ormai l’ora dell’aperitivo (faccio presente che a Merano l’orario dell’aperitivo è alle 16.30 visto che alle 20 chiude la maggior parte delle cucine), per non rischiare di far tardi mi sono diretta di gran fretta a ritirare il mio biglietto valido per tutte e quattro le giornate del festival ed ho fatto il mio primo ingresso al meraviglioso Kurhaus, lo storico teatro Meranese in stile liberty di colore rosa ed oro, eretto nel 1874 che da sempre ospita la celeberrima manifestazione. Il programma del mio “aperitivo” comprendeva la degustazione di vini biodinamici prima della cena di gala. Dovete sapere, infatti, che il primo giorno del Merano Wine Festival è dedicato come tradizione a bio&dynamica, ovvero la selezionata rassegna di cantine che praticano viticoltura biologica, biodinamica e/o naturale. Tale rassegna, nata nel 2005 e giunta alla nona edizione, presenta al pubblico ben 60 vignaioli italiani ed europei, che hanno scelto di coltivare le loro vigne e produrre i loro vini lavorando “secondo natura”, o seguendo la filosofia steineriana, ma sempre con l’obiettivo primo di salvaguardare e valorizzare il territorio attraverso l’adozione di una viticoltura sostenibile e rispettosa della natura. Dopo aver assaggiato ottimi – e diversi dal solito – vini, mi sono preparata per la cena di gala che si sarebbe tenuta al Kursaal, il salone principale di circa 800 m2 con una capacità di circa 1.000 ospiti seduti e che sarebbe stata preparata dagli chef stellati Alfonso Caputo e Matteo Sangiovanni: una favola! La mattina seguente mi sono svegliata prestissimo (mi sentivo emozionata come ad un primo appuntamento…!!) e mi sono precipitata in macchina in preda al ballo di San Vito. Una volta arrivata ho cominciato ad assaggiare le grandi eccellenze vitivinicole nazionali ed internazionali presenti alla manifestazione. Insomma, per farla breve, ho fatto colazione con pinot bianco e speck di trota salmonata alle erbe aromatiche (rigorosamente biologiche). IMPAGABILE!! Per pranzo e per gli spuntini tra un calice ed altro mi recavo al gourmet arena per rifocillarmi con prodotti tipici provenienti da tutta Italia e dall’estero. La cena si è tenuta al Bistrò del Festival, un localino molto carino situato vicino al Kurhaus ed il tema erano le specialità marchigiane. Splendide le pietanze ed indimenticabile la compagnia che mi fa annoverare quella serata come una delle migliori degli ultimi tempi. La domenica è proseguita al rilancio dei calici…e più questi si alzavano per brindare, più io mi rilassavo e mi muovevo come inebriata tra il trentino e la sicilia, l’argentina e gli stati uniti. Il gran finale è stato il lunedì quando le aziende presenti hanno aperto le grandi annate. Vi assicuro che per l’assaggio di un Brunello Biondi Santi del 1971…non c’è Master Card che tenga! E dunque, in conclusione, perché vale la pena andare al Merano Wine Festival con il biglietto che costa 90 euro al giorno e la crisi globale che incalza? Perché è la “vacanza” che tutti noi abbiamo sempre desiderato. Quella che ti rende veramente spensierato durante, nonostante tutto quello che c’è fuori, e che continuerà a farmi affiorare il sorriso sulle labbra ogni volta che mi troverò a fantasticare su questo, meraviglioso, incredibile ed emozionante percorso di-vino.”
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Aprile 2018
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